"Il Messaggio Ritrovato"- Presentazioni al
pubblico italiano
Un anno è già passato dalle presentazioni in
lingua italiana fatte a Caltanissetta, Roma e
Milano del libro “Il Messaggio Ritrovato” di Louis
Cattiaux. Ricordiamo con immenso affetto i nostri
amici Nadine Van Kasteel, Caroline Thuysbaert,
Leonardo Rivera, Pere Sanchez Ferré e Stéphane
Feye spendersi senza limiti e con infinita umiltà
affinché il pubblico italiano potesse intravedere
le immense ricchezze contenute nel Libro e
predisporsi a ricevere anche la tradizione orale
che accompagna l’opera dell’adepto francese e dei
suoi amici Emmanuel e Charles d’Hooghvorst.
È in ricorrenza di quel primo evento
in Italia che abbiamo ritenuto utile pubblicare il
testo delle loro presentazioni, precedute dalla
lettura delle recensioni di Massimo Marra e
Massimo Onetti Muda, poiché sono stati tra gli
italiani quelli che meglio hanno interpretato il
senso che anima il Libro.
Ma cos'altro avvenne in occasione
di "quella" presentazione, al punto da meritare il
nostro affettuoso ricorso? Lasciamo volentieri al
talento di V.M.A. Faraone l’onere di descriverne
l’atmosfera:
…Sette ore prima che
avvenisse l'eclissi di luna si celebrò un rito in
centro, nella patria di
Proserpina, l’Isola amata: un'agape
spontanea attorno ad un libro.
Ventidue persone,
perlopiù sconosciute l'una all'altra, condivisero
il medesimo vino, di un bel color rosso rubino, ed
un medesimo "Messaggio", i cui pezzi - man mano
che "casualmente" venivano all'occhio e letti -
svolsero un filo intelligente componendo un
discorso sull'Uomo. Qualche centinaio tra grandi e
piccoli, erranti di tutte le contrade,
avean poco prima
ascoltato parole di studio ed interpreti fedeli
dell'Opera, primieramente espressa in lingua
francese, da umili convenuti da Belgio e Spagna.
Nessuno ebbe a
rilevare l'assenza di principi e reggenti
de’ diversi imperi,
che forse neppur
furono invitati e che avrebbero preteso solo
rappresentar se stessi, piuttosto che presentar
l'opera d’un Saggio. Possiamo dire che nessuno tra
quanti parteciparono ritornò a casa eguale a prima
di uscirvi; e nessuno tornò indietro impoverito.
Quando la gran parte
degli intervenuti fluì via per la strada propria,
si rimase "casualmente" attorno al tavolo della
relazione, che divenne tavolo di mensa spontanea,
tavolo d'Agape attorno a cui ventidue sconosciuti
si sono trovati uniti in circolo unico. I giovani,
studenti alla scuola della vita, che
occhieggiavano gli adulti il cui posto
prenderanno, pazienti attesero che il rito si
compisse e, poi, rassettarono l'aula che da Tempio
venne da essi stessi restituita ai profani.
8 - Novembre 2003
V.M.A.
Faraone |
La
Bibbia Segreta dei Neri
Quando un uomo, dal cuore ben disposto, vede
per la prima volta apparirgli tra le mani il
Principio di Verità, ricevuto in Dono
dai Cieli, il velo del suo tempio si lacera
e l’anima sua esulta, allorchè
la sua mente vacilla paurosamente, scossa da
un violento terremoto, e tace la ragione atterrita,
incapace oramai di proferir verbo. È
questo primo incredibile contatto, al primo
suon d’onnipotente labbro, ad aprire il
primo sigillo posto sui Libri di Sapienza, da
cui già allora esala profumo di Sacro
che mai più ci abbandonarà.
Tutto lascia intendere che l’autore dell’articolo
di seguito riportato sappia riconoscere “l’eterno
profumo”, poiché riesce a trasmetterci
il cuore di un testo, ignoto ai più,
che parla la lingua eterna di Hermes.
I saggi discepoli della Dea Bianca apprezzeranno
certamente il contributo e discerneranno facilmente
il Vero dall’aggiunto, poiché,
come caritatevolmente segnala l’autore
dell’articolo, in verità una sola
è la lampada che illumina l’unico
sentiero possibile che conduce alla tredicesima
porta.
Non ci resta che ringraziare Rodolphe d’Oultremont
per la gentile concessione e tutta la redazione
de “Le Miroir d’Isis” per
la fraterna condivisione, augurandovi buona
lettura.
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