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Si riportano, per quanti fossero interessati, date e luoghi delle presentazioni dell'opera di Louis Cattiaux in Italia
8 novembre 2003 ore 17.00 a Caltanissetta presso l'Aula Magna dell'IIS Sen. A. Dirocco, via Leone XIII 64

Data successiva
11 novembre 2003 ore 19.30 a Roma presso l'Hotel Locarno, via della Penna 22 (piazza del Popolo)

Data successiva
14 novembre 2003 ore 19.00 a Milano presso la Libreria Ecumenica, Galleria Unione 1 (Missori)

 
 
 
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La caduta degli Angeli nella tradizione musulmana

     Per quanto inverosimile possa sembrare, oggi più che mai la materialità e la sua individuazione, il corpo, ci lasciano pieni di dubbi e perplessi. Il mistero diventa più pressante, avvolgente e tremendo man mano che il tempo passa, appassiscono le giovanili illusioni, ed ogni qualvolta, sempre più spesso, ci ritroviamo ad accompagnare amici e parenti all'ultima dimora.
R.S. de Lubicz definiva la vita come l'intervallo compreso tra la nascita e la morte, ma che può dirsi del supporto che temporaneamente contiene la vita?
Le parole di un caro amico, Emmanuel d'Hooghvorst, riecheggiano :

...il rame è attribuito a Venere, e Venere è il nome che gli Antichi hanno dato al corpo, per ricordarci che il corpo è la più bella cosa del mondo: il ché esclude i mistici che cercano precisamente a separarsi dal loro corpo, invece di purificarlo
... Lo spirito ed il corpo sono come l'asino ed il bue che riscaldano l'infante solare nella grotta di Betlemme...
... gli spiriti non sono immateriali. La filosofia segreta insegna che anche il pensiero è materiale, e ciò ci porta a concepire la materia in un senso molto più ampio...

     Anche Louis Cattiaux afferma:

Tutto è spirito, Tutto è materia, secondo che l’Unico si dilati o si condensi. (M+R, I-58)

     Louis CATTIAUX parla spesso di questo "Unico" : 

Nuota sulla grande acqua il Vivente d’eternità, l’Unico.
(M+R, II-17')
Il caldo ed il secco animarono dentro la giovane luce di Dio, ed il freddo e l’umido la manifestarono fuori; sette volte il fuoco interiore divise l’Unico, e le stelle apparvero nel loro rango.
(M+R, IV-26')

     Carlos del Tilo segue alla lettera la via tracciata dal suo amico e maestro:

É confrontando le dottrine di tutti i libri santi che si può scoprire la verità dell’Unico.
(M+R, II-82)

     Descrivendoci gli Angeli nella tradizione musulmana, egli riconduce la nostra attenzione sulla particolarità che accomuna "il suolo" e gli esseri umani in un'unica sentenza derivante dal primo inganno (cfr. Genesi, III-17).
    Da una attenta riflessione sulle sue concise parole scaturiscono innumerevoli e feconde riflessioni. 

 

L'IMAM nascosto

     Un articolato e ricco commento di Carlos del Tilo su alcuni aspetti dell'opera di Henry Corbin evoca la sostanziale Unità dell'insegnamento nella Tradizione.

 

As-sufi ed il suo libro sulle stelle fisse

     L’autrice dell’articolo ci conduce sulle tracce di uno tra gli ultimi saggi di Persia, Abd ar-Ra|man a¡-Ÿ™f†, vissuto alla fine del primo millennio.
In quel tempo, il Segreto di Dio si apprestava a lasciare i figli di Sem per essere donato agli Occidentali, secondo un giudizio chiamato a rinnovarsi presto (cfr. Louis Cattiaux, Il Messaggio Ritrovato, XXVI-39 e 39’)
     Il “Libro delle stelle fisse” ed il “Trattato su come costruire l’astrolabio” pongono l’accento sull’attenzione che gli Antichi portavano ai cieli, poiché:
“Quelli che coltivano la terra mancano spesso del principale alimento celeste che è la benedizione di Dio.” (op. cit. I-34’).
     Chi non conosce “l’Orologio della notte e del giorno di Dio” non può dirsi Filosofo ed erra condannato a morte certa, come un Teseo senza filo caduto in questo Labirinto.

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