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DIVO SOLE - La teurgia solare dell'alchimia
Il testo di Alessandro Boella ed Antonella Galli é lo studio più
importante sull'argomento che sia stato scritto in lingua italiana negli ultimi
300 anni.
Ha l'incommensurabile pregio di chiamare le cose per
nome e cognome, citare fonti, fornire costantemente riferimenti
bibliografici e, soprattutto, conduce il lettore lungo un cammino che lo porta
ad identificare univocamente ed in modo inequivocabile il senso ed il
significato originario dell'alchimia.
Contestualizzando l'opera, la breve ma intensa
recensione di V.T. fornisce in anteprima più di uno spunto di riflessione ed
invita il lettore senza pregiudizi ad approfittare di cotanto inatteso regalo
per il pubblico di lingua italiana.
"Tutti vedono il cielo scoperto.
Qualcuno utilizza l’influenza delle stelle.
Una manciata capta la luce della luna.
Ma uno solo incarna la vita del sole perfettissimo
(Louis Cattiaux, M+R, III-33')
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ORACOLO DI UN POETA ANONIMO
Ci sono opere
destinate a dimostrare il loro valore nel tempo. Tra queste, siamo lieti di
segnalare al pubblico italiano il libro "Oracles et prophétie" (Beya éditions,
Grez-Doiceau, ISBN: 978-2-9600575-4-6, reperibile altresì al link
www.beyaeditions.com).
Hans van Kasteel, curatore della pubblicazione, é
riuscito a riunire in un unico volume le firme di ricercatori di varie
tradizioni, felicemente orientati e disposti a cantare i più profondi e
reconditi arcani della profezia.
Si tratta di una autentica benedizione che svela, al
lettore attento, il vero senso dell'oracolo, e quanto le sue parole possano
essere indispensabili ai viandanti sul cammino di Compostella.
In un così vasto mare, ricco di innominabili
meraviglie, un piccolo poema di un autore anonimo ha attirato la nostra
attenzione, già pubblicato dalla rivista "Le fil d'Arianne" nel 1978.
La sua sola esistenza é prova e segno palese che
ancora oggi vivono tra di noi autentici discepoli di Ermes che, in silenzio,
rendono omaggio alla nascita di Colui che ci libera definitivamente dalla
seconda morte.
I saggi, amici di Dio,
possiedono la perfezione del mondo in una sola cosa disprezzata da tutti.
È la benedizione di Dio che invia l’acqua di vita, ed è il suo amore che incarna
il fuoco santo.
Louis Cattiaux. M+R, IV-37-37'
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CABALA SPECCHIO DELL’ARTE E DELLA NATURA IN ALCHYMIA
Pubblicato per la prima volta ad Ausbourg nel 1615, la
“Cabale, Spiegel der Kunst und Nature; in Alchymia” attribuita a Stephan
Michelspacher è soprattutto nota per le sue quattro incisioni emblematiche,
insieme iconografico prezioso in cui si ritrovano alcune figure e
rappresentazioni fondamentali dell’immaginario alchymico. In tale contesto, la
terza tavola “…consacrata alla Congiunzione, risulta assai rappresentativa a
riguardo: vi si scorge una scala di sette gradini, su cui sono iscritti i nomi
delle principali operazioni alchymiche, che si inerpica verso il santuario degli
amori filosofici. Sotto il suo tetto che reca le immagini del sole e della luna,
accoglie gli sposi regali nudi …”
Questo bellissimo lavoro conobbe otto edizioni nel
corso del XVII secolo, la maggior parte delle quali in lingua tedesca, ed altre
due ulteriori proprio all’inizio del XVIII (tutte estremamente rare oggi).
Noi abbiamo qui prodotto la traduzione in lingua
italiana ed abbiamo allegato l’edizione in lingua tedesca, l’edizione originale
della versione latina, la prima che faccia riferimento alla Rosa Croce e
l’edizione in lingua francese. Speriamo che la presenza di queste quattro
versioni possa fornire allo studioso/lettore tutti i possibili chiarimenti.
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Introduzione alla "Concordanza Mito-Cabalo-Ermetica"
Charles d'Hooghvorst è uno dei testimoni
autentici dell'Arte Sacerdotale nel secolo scorso, poiché veramente pochi
furono, in verità, coloro i quali riuscirono a mantenere una autentica
filiazione, una continuità, una linea ininterrotta di Verità.
Non è mai facile orientarsi nella direzione esatta della Scienza
dell'Altissimo, ed un qualsiasi piccolo errore di puntamento all'inizio ci
porterebbe inevitabilmente a perderci in tenebre peggiori di quelle del luogo
che temporaneamente ci ospita .
Ne deriva che oggi, dopo 3 secoli di proclami trionfali e menzogne
spacciate per progresso, è quasi impossibile ritrovare la semplicità e tracce
autentiche del Sapere Originale.
Ecco allora che il nostro buon amico ci indica un testo
fondamentale, un punto di partenza per chi intende ricominciare a capire
da zero, sbarazzandosi delle elucubrazioni dei soffiatori chimici che
pretendono di intrappolare Dio dentro un matraccio per obbligarlo oggettivamente
al miracolo di una trasmutazione metallica, così come del delirio degli
psicologi che si intrattengono sulle "alchimie" dell'anima senza conoscerne né
il Creatore, né la natura, né le relazioni che intrattiene con il corpo e lo
Spirito Universale.
Questo testo così prezioso si intitola "La Concordanza
Mito-Fisico-Cabalo-Ermetica, Seguita dal Trattato Preliminare di Fisica" di
Fabre du Bosquet
Qui noi offriamo ai nostri lettori la prefazione a cura di Charles
d’Hooghvorst, con l'augurio di poter presto rendere disponibile l'intero
trattato in lingua italiana.
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Elucidazione o chiarimento del Testamento di Raimondo LULLO
Raimondo LULLO può considerarsi come uno fra i nomi
più illustri dell'alchymia occidentale. Il fine dell'alchymia non è, e non è mai
stato, la trasmutazione dei metalli, benché l'alchymia la renda possibile. Lo
strumento dell'alchymia non è la ragione umana, ma il divino intelletto che
dissipa ogni dubbio o dicotomia mentale. Infine,
il metodo dell'alchymia è la suprema sintesi ed obiettivo é la riunione definitiva di ciò che
è stato erroneamente separato, nell'uomo e nella Natura.
Emmanuel d'Hooghvorst ci fa conoscere meglio l'Adepto
di Maiorca con una breve quanto gradita introduzione tratta da "Le Fil de
Pénélope".
La traduzione del Chiarimento è dell'eccellente Massimo
MARRA (ci riferiamo al testo tratto da Raymundi Lulli Maioricani Philosophi sui temporis doctissimi libelli
aliquot chemici nunc primum, excepto vade mecum, in lucem opera Doctoris Toxitae
editi. Basileae apud Petrum Pernam, MDLXXII.), cui si deve già una
precedente traduzione dello stesso brano, tratta da Bibliotheque des
philosophes chimiques, Paris, 1740-1754, vol. IV, liberamente consultabile al
seguente link:
http://www.levity.com/alchemy/testamento_lullo.html
LULLO ri-vela qui, in poche concise parole, il mistero
ultimo, quello che Louis CATTIAUX chiama "chiarore unificante" (Litanie 133).
La liquefazione e la vegetazione della terra sono
il primo mistero.
La solidificazione e l’animazione dell’acqua formano il secondo mistero.
L’alleanza della prima acqua con la seconda terra costituisce il terzo mistero.
Louis Cattiaux, M+R,
III-82 |
Lettera sul fuoco dei Filosofi
È con immenso piacere che offriamo ai
nostri lettori questa autentica perla della letteratura alchemica del XVImo
secolo, intitolata in latino “Epistola de Igne Philosophorum” di Johannes
Pontanus.
Il testo originale della “Lettera sul fuoco dei
filosofi” si trova presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, registrato come
manoscritto n° 19969. Ne esiste una trascrizione nel “Theatrum Chimicum”, pag.
816 del tomo III nell’edizione del 1602.
In tutta la letteratura alchemica Johannes Pontanus è
tra gli autori che più caritatevolmente hanno trattato del fuoco segreto dei Saggi,
per cui raccomandiamo l’attenta e ripetuta lettura della suo conciso
insegnamento, degno di un Maestro vero dell’Arte.
Se potessimo leggere il Libro apertamente,
saremmo colti da sgomento e rimarremmo inchiodati dallo stupore, poi correremmo
a nasconderlo nella tomba per timore che gli empi abusino del divino mistero e
profanino la luce di Dio per sempre. Ma il Signore ha giustamente previsto ciò,
perché è saggio tra i saggi.
Louis Cattiaux, M+R,
XV-18
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I Dieci Canoni
Questo breve testo è tratto
dall’opera “ARCANUM HERMETICAE PHILOSOPHIAE OPUS: IN QUO OCCULTA NATURAE ET
Artis circa Lapidis Philosophorum materiam & operandi modum canonice & ordinate
hunt manifesta. Opus ejusdem Authoris ANONYMI” pubblicati da Jean Antoine et
Samuel des Tournes a Ginevra nell’anno 1653, pagine 91 a 94.
E' sempre piacevole notare l'unità
dell'insegnamento dell'Arte: i secoli passano, ma la Scienza Sacra offre il
volto dell'eternità.
Se desideriamo
l’istruzione, cominciamo con lo studiare mille cose e continuiamo studiando una
sola cosa.
Louis Cattiaux, M+R,
XXIII-54
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Saggio sull'Arte d'Alchymia di Emmanuel d'Hooghvorst
Il breve saggio di seguito riportato è scritto giovanile di Emmanuel d'Hooghvorst. In esso è comunque già
presente e palesemente evidenziato l'approccio tradizionale, equidistante sia
dai chimici (quelli che sono convinti che l'alchymia sia
prefigurazione della chimica dei volgari), sia dagli spagirici (manipolatori di stibina,
metalli o peggio altri materiali dei tre regni), sia dagli psiconauti di
ultima generazione (sommi eruditi in grado di interpretare qualsiasi
cosa in chiave simbolico-spirituale, appropriandosi di termini e
concetti di cui ignorano il concreto fondamento), sia dagli apprendisti
stregoni, discepoli degli occultisti del secolo scorso.
"Il ceppo è rifiorito, il fiore ha donato il suo profumo ed il
frutto è maturato pesantemente senza che alcuno se ne accorgesse.
“Chi mangerà il dono di Dio? E chi sarà penetrato dal suo
splendore?”
Louis Cattiaux, M+R - XXIII-40
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El Libro de Adan di Carlos del Tilo
Carlos del Tilo è uno dei pochi autori che ha mantenuto vivo il fuoco
sacro della Tradizione nel corso del secolo oscuro. Diversi suoi
scritti sono reperibili, in lingua ispanica, nel sito degli amici de
"La puerta" che mai abbastanza ringrazieremo (cfr. area link del
sito). La sua parola, carica di luce, ha felicemente orientato una
nutrita schiera di giovani ricercatori, che oggi ridicono l'Eterna
Scienza:
"...Sappiamo che il mondo è fatto di un miscuglio di luce
(principio attivo, fecondante, maschile, forma) ed una certa materia
chiamata “tenebre” (principio passivo, retentivo, femminile). Tale
emulsione, tuttavia, non produce alcunché di duraturo, per cui
assistiamo al succedersi di nascite e morti, creazioni e corruzioni,
senza apparentemente poterci far nulla; siamo costernati testimoni
del vano tentativo del creato di conseguire l’immortalità.
È possibile risolvere realmente l’enigma della Sfinge,
cui già Edipo fornì allegoricamente soluzione?
L’uomo intuisce che nella luce sta la chiave però, pur se la
assorbe in una certa maniera, se la ritrova [naturalmente] a tal
punto “diluita“ che a mala pena la si può utilizzare per mantenersi
in vita, incapaci di impiegarla per rompere il cerchio fatale di
ascesi e discesi. Ogni ascensione è, in un certo modo, un fiasco;
ogni discesa, un nuovo tentativo.
Nella luce libera sono le sue aspirazioni, in certa luce
intrappolata nella materia sono i suoi desideri e tra questi due
poli si va tessendo la sua esistenza.
È così difficile unirli? È possibile acquisire luce ad
un grado di condensazione tale da introdurci nuovamente nel Paradiso
perduto?
Questo pare essere il fine [tradizionale] della tanto
screditata alchimia, che un tempo fu la madre delle scienze e che
oggi, in un mondo pieno di scientismo ateo, di estasiati
contemplatori di farfalle variopinte, o di cacciatori di fuochi
fatui, non ha più luogo..."
Leo Montblanc
Introduzione ad ”Aula lucis o el Hogar de la Luz”,
in “La interpretation de los misterios”,
Colletion La Puerta – retorno a las fuentes tradicionales,
Barcellona, Aprile 2005
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La pietra acquosa di saggezza a cura di Claude FROIDEBISE
Claude Froidebise è autore di una splendida traduzione del breve
saggio di Johann Ambrosius Siebmacher. Lo stralcio che qui se
ne riporta ha il merito di indicare in chiare lettere, a chi ha
ricevuto il dono dell'udito, la disposizione del ricercatore
dell'Arte.
Aforismi del Nuovo Mondo di Emmanuel d'Hooghvorst
Emmanuel
d’Hooghvorst ha condensato in questo suo ultimo scritto l'esperienza
di una vita di fruttuosa ricerca nell'Arte. La lettura attenta degli
Aforismi, accompagnata dalla meditazione sul ricchissimo senso,
dallo studio e dalla frequentazione dei testi dei maestri del
sapere, è certo in grado di produrre nel lettore orientato
insospettabili sorprese, autentiche rivelazioni, sui misteri
dell'uomo e della natura.
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Balzac e l'Alchymia Louis
Cattiaux, come prima di lui il suo maestro Nicolas Valois, insiste costantemente
sulla necessità di focalizzare con estrema precisione il fine dell'Arte Regale,
prima di intraprendere la Sacra Via, poiché a finalità diverse corrispondono
strumenti e percorsi totalmente diversi.
Ma come fare a districarsi tra miti, finzioni e trappole poste in essere al fine
di allontanare semplici curiosi e perditempo? Occorre seguire pazientemente un
sottilissimo filo, autentico filo d'Arianna, tesoci caritatevolmente da chi ci
offre la rara opportunità di partecipare alle sue letture e intime riflessioni,
da discepolo dell'Arte.
E' quanto qui proposto da Emmanuel d'Hooghvorst che, con la consueta autorevole
naturalezza, ci aiuta a dipanare la luce dalle tenebre. |
La Dama Dulcinea del Toboso Alchymia??? ... Nel don Chisciotte di Cervantes??? ...
Lo stesso don Miguel afferma che la sua opera "necessita di un commento per
intenderla" (Libro II, p. 64 dell'edizione del "Quijote" realizzata da L.A.
Murillo, ed. Castalia, Madrid 1991, da cui sono tratte tutte le citazioni
dell'articolo qui riportato).
L'approccio dell'autore può così riassumersi: le grande
opere letterarie, come quelle di Omero, Virgilio, Dante, tra altri, sono testi
vivi e non letteratura volgare, poiché il loro senso primo e radicale è
trasmettere il messaggio segreto della vita: il mistero della caduta, quello del
Dio incarnato in questo mondo d'esilio e quello della sua rigenerazione.
Pere Sachez Ferré, scrittore e storico rigoroso, dimostra qui la vera natura
dell'opera di Cervantes, cui, riconoscenti, lasciamo l'ultime parole:
"...Tu n'avrai certo gran compiacenza nel leggere così
ingenua e così pura la storia del famoso don Chisciotte della Mancia, il quale,
per la fama che corre fra tutti gli abitanti del distretto del Campo di
Montiello, fu l'innamorato più casto, ed il più valente cavaliere, che da tanti
anni in qua comparisse in que' dintorni; né io voglio esagerarti il servigio che
ti fo nel darti a conoscere sì celebre e onorato campione. Bramo però
d'incontrare il tuo gradimento per la conoscenza che ti farò fare anche del
famoso Sancio Pancia suo scudiere, nel quale, a mio avviso, troverai congiunte
tutte le disgrazie scudierili che s'incontrano sparse nella caterva degli
inutili libri di cavalleria. Dio ti conservi in salute, e non mi porre in
dimenticanza. Sta sano."
(Don Miguel Cervantes, Don Chisciotte, I- Prologo ) |
Aula Lucis
Una tradizione certa afferma che l'inglese Thomas Vaughan (1622-1666, alias
Eugenio Filalete) fu l'ultimo detentore assoluto del Donum Dei nel XVII
secolo. Dopo lui il segreto andò perduto e la catena della Tradizione fu
concretamente ristabilita in Europa solo dopo il primo quarto del '900.
E' dunque di inestimabile valore per un viandante
sulla Sacra Via poter accedere ad una esemplare traduzione degli scritti di un
autore che è comunemente riconosciuto come l'ultimo Adepto dell'Europa
cristiana. Michele Gruttadauria ha realizzato quest'impresa per il nostro
pubblico di lingua italiana, ed a lui va tutta la nostra gratitudine e
riconoscenza.
Nell'antichità l'opera di traduzione delle Scritture
sante e sagge era considerata sacra, consentita solo a quanti avessero ricevuto
dal cielo un particolare dono. Se il testo nella sua lingua originaria è come
pietra grezza, da tutti scartato poiché incompreso ed incomprensibile, lo scriba
allora è, come il nostro vaso, in grado di "Solve"-re il messaggio contenendone
per un istante in cuore il "puro senso" inesprimibile, per "Coagula"-rlo nel
corpo che gli è proprio.
Egli assiste alla morte della Parola nella lingua
originaria, ne afferra l'anima esalante e l'aiuta a rinascere. Così i più abili
tra i maestri della Parola riescono nell'incredibile Arteficio di mantenere
intatto, illibato ed integro il segreto, pur trasfigurandosi il corpo. La
"traduzione" che ne deriva è a questo punto dotata (come l'originale) di
infinite profondità che colmano di intimo stupore lo stesso traduttore.
Nessuno é in grado di sapere chi sarà
destinatario di tanta delizia, ma chi si terrà lì, nei pressi della tavola
adorna per il banchetto, prima o poi qualcosa riceverà. |
Terra viva
Una delle
produzioni letterarie che vivamente consigliamo ai nostri lettori è “Images
cabalistiques et alchimiques”, edizioni Beya, collana diretta dal Prof.
Raimon Arola, inedito in lingua italiana (ISBN 2-9600364-0-9, reperibile anche
via http://users.belgacom,net/beya). È da questo magnifico volume che è tratto
l’eccellente “Terra viva” di seguito riportato.
Chi è naturalmente disposto alla ricezione del Mistero troverà qui sollievo e
indicazioni certe. |
Un illustre sconosciuto: Lorenzo Ventura
"Alcuni saggi sconosciuti
possiedono la terra santa e misteriosa di Dio",
soleva dire Louis Cattiaux (Libro IV-82), e questo
poiché "Dimorando sconosciuti nel mondo si
sfugge alla malvagità dei mediocri, degli
invidiosi e dei furbi." (Libro V-29'). "Ciò
che il mondo disprezza, ciò che è rigettato da
tutti, ciò che appare vile e senza valore: ecco
ciò che il saggio esamina con cura."
(Libro I-65)
Stéphane Feye, solitario tra i ruderi dell'Antico Sapere, ascolta e compita per noi
parole di un saggio possessore:
"Preferiamo rimanere sconosciuti dagli uomini
sulla terra ed essere riconosciuti dal Signore nel
cielo; perché la gloria del mondo è un fumo
che si disperde nelle tenebre, mentre la gloria di
Dio è un fumo che si condensa nella luce. Chi
sa questo adesso?"
Louis Cattiaux, Il messaggio ritrovato,
XXXVII-7'
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Spiegazione della Tintura del Filosofo naturale
Nel tempo in cui la scienza
profana soffoca ogni speranza di eternità,
seminando Morte, Orgoglio, Ignoranza, dovremmo
essere infinitamente grati a Clément
Rosereau: da decenni, infatti, continua con i suoi
studi e le sue pubblicazioni a tenderci il filo
d'Arianna, nella speranza che qualcuno lo afferri
nel tentativo di uscire vivo dal mortale labirinto
in cui malsana curiosità ci precipitò (cfr. Louis
Cattiaux, Il Messaggio Ritrovato, XII-33).
Qui ci offre deliziosi frammenti di Alchymia vera,
scritti da Alexander Von Suchten, degno discepolo
di Paracelso e della Sacra Scuola.
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Il
“Grand Œuvre” in una sola frase
L'autrice del breve articolo di
seguito riportato, una delle più brillanti e
genuine espressioni del pensiero alchymico tradizionale,
ci introduce allo studio di uno degli enigmatici
emblemi che devono incontrarsi sulla stretta e
solitaria via intrapresa dai figli di Ermes.
L'articolo originale è
tratto, per gentile concessione, dalla
eccellentissima "Coleccion La
Puerta, retorno a las fuentes tradizionales", n.
60, Imagenes cabalisticas y alquimicas
(vedasi
http://www.ttecla.es/lapuerta).
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Lux
obnubilata
E' bene riferirsi sempre alle fonti tradizionali,
a quegli autori che, lungi da ogni tentazione
di pseudo rinnovamento, instancabilmente ripetono
l'Unica Eterna Parola.
Agustí Ballester, tratto da "La
Puerta" n° 59, "El origen del
mundo a la luz de la tradicion". |
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Colloquio
Canseliet
Il 5 dicembre 1999 si tenne un colloquio a Parigi
in casa Canseliet cui furono invitati a partecipare
molti studiosi dell'Arte provenienti da ogni parte
d'Europa. Tra i relatori, Stéphane Feye
fu invitato a presentare l'opera di Emmanuel d'Hooghvorst,
da poco scomparso allora.
Siamo particolarmente grati a Stéphane
per aver condiviso con noi frammenti di vita vissuta
a fianco di uno dei pochi autentici Testimoni
dell'Arte nel XXI secolo |
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