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Si riportano, per quanti fossero interessati, date e luoghi delle presentazioni dell'opera di Louis Cattiaux in Italia
8 novembre 2003 ore 17.00 a Caltanissetta presso l'Aula Magna dell'IIS Sen. A. Dirocco, via Leone XIII 64

Data successiva
11 novembre 2003 ore 19.30 a Roma presso l'Hotel Locarno, via della Penna 22 (piazza del Popolo)

Data successiva
14 novembre 2003 ore 19.00 a Milano presso la Libreria Ecumenica, Galleria Unione 1 (Missori)

 
 
 
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"Il Messaggio Ritrovato"- Presentazioni al pubblico italiano

       Un anno è già passato dalle presentazioni in lingua italiana fatte a Caltanissetta, Roma e Milano del libro “Il Messaggio Ritrovato” di Louis Cattiaux. Ricordiamo con immenso affetto i nostri amici Nadine Van Kasteel, Caroline Thuysbaert, Leonardo Rivera,  Pere Sanchez Ferré e Stéphane Feye spendersi senza limiti e con infinita umiltà affinché il pubblico italiano potesse intravedere le immense ricchezze contenute nel Libro e predisporsi a ricevere anche la tradizione orale che accompagna l’opera dell’adepto francese e dei suoi amici Emmanuel e Charles d’Hooghvorst.
         È in ricorrenza di quel primo evento in Italia che abbiamo ritenuto utile pubblicare il testo delle loro presentazioni, precedute dalla lettura delle recensioni di Massimo Marra e Massimo Onetti Muda, poiché sono stati tra gli italiani quelli che meglio hanno interpretato il senso che anima il Libro.
         Ma cos'altro avvenne in occasione di "quella" presentazione, al punto da meritare il nostro affettuoso ricorso? Lasciamo volentieri al talento di V.M.A. Faraone l’onere di descriverne l’atmosfera: 

…Sette ore prima che avvenisse l'eclissi di luna si celebrò un rito in centro, nella patria di Proserpina, l’Isola amata: un'agape spontanea attorno ad un libro.

Ventidue persone, perlopiù sconosciute l'una all'altra, condivisero il medesimo vino, di un bel color rosso rubino, ed un medesimo "Messaggio", i cui pezzi - man mano che "casualmente" venivano all'occhio e letti - svolsero un filo intelligente componendo un discorso sull'Uomo. Qualche centinaio tra grandi e piccoli, erranti di tutte le contrade, avean poco prima ascoltato parole di studio ed interpreti fedeli dell'Opera, primieramente espressa in lingua francese, da umili  convenuti da Belgio e Spagna.

Nessuno ebbe a rilevare l'assenza di principi e reggenti de’ diversi imperi, che forse neppur furono invitati e che avrebbero preteso solo rappresentar se stessi, piuttosto che presentar l'opera d’un Saggio. Possiamo dire che nessuno tra quanti parteciparono ritornò a casa eguale a prima di uscirvi; e nessuno tornò indietro impoverito.

Quando la gran parte degli intervenuti fluì via per la strada propria, si rimase "casualmente" attorno al tavolo della relazione, che divenne tavolo di mensa spontanea, tavolo d'Agape attorno a cui ventidue sconosciuti si sono trovati uniti in circolo unico. I giovani, studenti alla scuola della vita, che occhieggiavano gli adulti il cui posto prenderanno, pazienti attesero che il rito si compisse e, poi, rassettarono l'aula che da Tempio venne da essi stessi restituita ai profani.

8 - Novembre 2003
V.M.A. Faraone

La Bibbia Segreta dei Neri

      Quando un uomo, dal cuore ben disposto, vede per la prima volta apparirgli tra le mani il Principio di Verità, ricevuto in Dono dai Cieli, il velo del suo tempio si lacera e l’anima sua esulta, allorchè la sua mente vacilla paurosamente, scossa da un violento terremoto, e tace la ragione atterrita, incapace oramai di proferir verbo. È questo primo incredibile contatto, al primo suon d’onnipotente labbro, ad aprire il primo sigillo posto sui Libri di Sapienza, da cui già allora esala profumo di Sacro che mai più ci abbandonarà.
     Tutto lascia intendere che l’autore dell’articolo di seguito riportato sappia riconoscere “l’eterno profumo”, poiché riesce a trasmetterci il cuore di un testo, ignoto ai più, che parla la lingua eterna di Hermes.
I saggi discepoli della Dea Bianca apprezzeranno certamente il contributo e discerneranno facilmente il Vero dall’aggiunto, poiché, come caritatevolmente segnala l’autore dell’articolo, in verità una sola è la lampada che illumina l’unico sentiero possibile che conduce alla tredicesima porta.
     Non ci resta che ringraziare Rodolphe d’Oultremont per la gentile concessione e tutta la redazione de “Le Miroir d’Isis” per la fraterna condivisione, augurandovi buona lettura.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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