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Area news
Si riportano, per quanti fossero interessati, date e luoghi delle presentazioni dell'opera di Louis Cattiaux in Italia
8 novembre 2003 ore 17.00 a Caltanissetta presso l'Aula Magna dell'IIS Sen. A. Dirocco, via Leone XIII 64

Data successiva
11 novembre 2003 ore 19.30 a Roma presso l'Hotel Locarno, via della Penna 22 (piazza del Popolo)

Data successiva
14 novembre 2003 ore 19.00 a Milano presso la Libreria Ecumenica, Galleria Unione 1 (Missori)

 
 
 
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DIVO SOLE - La teurgia solare dell'alchimia

     Il testo di Alessandro Boella  ed Antonella Galli é lo studio più importante sull'argomento che sia stato scritto in lingua italiana negli ultimi 300 anni.
     Ha l'incommensurabile pregio di chiamare le cose per nome e cognome, citare fonti,  fornire costantemente riferimenti bibliografici e, soprattutto, conduce il lettore lungo un cammino che lo porta ad identificare univocamente ed in modo inequivocabile il senso ed il significato originario dell'alchimia.
     Contestualizzando l'opera, la breve ma intensa recensione di V.T. fornisce in anteprima più di uno spunto di riflessione ed invita il lettore senza pregiudizi ad approfittare di cotanto inatteso regalo per il pubblico di lingua italiana.

"Tutti vedono il cielo scoperto.
Qualcuno utilizza l’influenza delle stelle.
Una manciata capta la luce della luna.
Ma uno solo incarna la vita del sole perfettissimo
(Louis Cattiaux, M+R, III-33')

ORACOLO DI UN POETA ANONIMO

     Ci sono opere destinate a dimostrare il loro valore nel tempo. Tra queste, siamo lieti di segnalare al pubblico italiano il libro "Oracles et prophétie" (Beya éditions, Grez-Doiceau, ISBN: 978-2-9600575-4-6, reperibile altresì al link www.beyaeditions.com).
     Hans van Kasteel, curatore della pubblicazione, é riuscito a riunire in un unico volume le firme di ricercatori di varie tradizioni, felicemente orientati e disposti a cantare i più profondi e reconditi arcani della profezia.
     Si tratta di una autentica benedizione che svela, al lettore attento, il vero senso dell'oracolo, e quanto le sue parole possano essere indispensabili ai viandanti sul cammino di Compostella.
     In un così vasto mare, ricco di innominabili meraviglie, un piccolo poema di un autore anonimo ha attirato la nostra attenzione, già pubblicato dalla rivista  "Le fil d'Arianne" nel 1978.
      La sua sola esistenza é prova e segno palese che ancora oggi vivono tra di noi autentici discepoli di Ermes che, in silenzio, rendono omaggio alla nascita di Colui che ci libera definitivamente dalla seconda morte.

I saggi, amici di Dio, possiedono la perfezione del mondo in una sola cosa disprezzata da tutti.
È la benedizione di Dio che invia l’acqua di vita, ed è il suo amore che incarna il fuoco santo.
Louis Cattiaux. M+R, IV-37-37'
 

CABALA SPECCHIO DELL’ARTE E DELLA NATURA IN ALCHYMIA

     Pubblicato per la prima volta ad Ausbourg nel 1615, la “Cabale, Spiegel der Kunst und Nature; in Alchymia” attribuita a Stephan Michelspacher è soprattutto nota per le sue quattro incisioni emblematiche, insieme iconografico prezioso in cui si ritrovano alcune figure e rappresentazioni fondamentali dell’immaginario alchymico. In tale contesto, la terza tavola “…consacrata alla Congiunzione, risulta assai rappresentativa a riguardo: vi si scorge una scala di sette gradini, su cui sono iscritti i nomi delle principali operazioni alchymiche, che si inerpica verso il santuario degli amori filosofici. Sotto il suo tetto che reca le immagini del sole e della luna, accoglie gli sposi regali nudi …
     Questo bellissimo lavoro conobbe otto edizioni nel corso del XVII secolo, la maggior parte delle quali in lingua tedesca, ed altre due ulteriori proprio all’inizio del XVIII (tutte estremamente rare oggi).
     Noi abbiamo qui prodotto la traduzione in lingua italiana ed abbiamo allegato l’edizione in lingua tedesca, l’edizione originale della versione latina, la prima che faccia riferimento alla Rosa Croce e l’edizione in lingua francese. Speriamo che la presenza di queste quattro versioni possa fornire allo studioso/lettore tutti i possibili chiarimenti.

 

Introduzione alla "Concordanza Mito-Cabalo-Ermetica"

   
Charles d'Hooghvorst è uno dei testimoni autentici dell'Arte Sacerdotale nel secolo scorso, poiché veramente pochi furono, in verità, coloro i quali riuscirono a mantenere una autentica filiazione, una continuità, una linea ininterrotta di Verità.
   Non è mai facile orientarsi nella direzione esatta della Scienza dell'Altissimo, ed un qualsiasi piccolo errore di puntamento all'inizio ci porterebbe inevitabilmente a perderci in tenebre peggiori di quelle del luogo che temporaneamente ci ospita .
   Ne deriva che oggi, dopo 3 secoli di proclami trionfali e menzogne spacciate per progresso, è quasi impossibile ritrovare la semplicità e tracce autentiche del Sapere Originale.
   Ecco allora che il nostro buon amico ci indica un testo fondamentale, un punto di partenza  per chi intende ricominciare a capire da zero, sbarazzandosi delle elucubrazioni  dei soffiatori chimici che pretendono di intrappolare Dio dentro un matraccio per obbligarlo oggettivamente al miracolo di una trasmutazione metallica, così come del delirio degli psicologi che si intrattengono sulle "alchimie" dell'anima senza conoscerne né il Creatore, né la natura, né le relazioni che intrattiene con il corpo e lo Spirito Universale.
   Questo testo così prezioso si intitola "La Concordanza Mito-Fisico-Cabalo-Ermetica, Seguita dal Trattato Preliminare di Fisica" di Fabre du Bosquet
   Qui noi offriamo ai nostri lettori la prefazione a cura di Charles d’Hooghvorst, con l'augurio di poter presto rendere disponibile l'intero trattato in lingua italiana.

 

Elucidazione o chiarimento del Testamento di Raimondo LULLO

  
Raimondo LULLO può considerarsi come uno fra i nomi più illustri dell'alchymia occidentale. Il fine dell'alchymia non è, e non è mai stato, la trasmutazione dei metalli, benché l'alchymia la renda possibile. Lo strumento dell'alchymia non è la ragione umana, ma il divino intelletto che dissipa ogni dubbio o dicotomia mentale. Infine, il metodo dell'alchymia è la suprema sintesi ed obiettivo é la riunione definitiva di ciò che è stato erroneamente separato, nell'uomo e nella Natura.
     Emmanuel d'Hooghvorst ci fa conoscere meglio l'Adepto di Maiorca con una breve quanto gradita introduzione tratta da "Le Fil de Pénélope".
     La traduzione del Chiarimento è dell'eccellente Massimo MARRA (ci riferiamo al testo tratto da Raymundi Lulli Maioricani Philosophi sui temporis doctissimi libelli aliquot chemici nunc primum, excepto vade mecum, in lucem opera Doctoris Toxitae editi. Basileae apud Petrum Pernam, MDLXXII.), cui si deve già una precedente traduzione dello stesso   brano, tratta da Bibliotheque des philosophes chimiques, Paris, 1740-1754, vol. IV, liberamente consultabile al seguente link:
 http://www.levity.com/alchemy/testamento_lullo.html
    LULLO ri-vela qui, in poche concise parole, il mistero ultimo, quello che Louis CATTIAUX chiama "chiarore unificante" (Litanie 133).

La liquefazione e la vegetazione della terra sono il primo mistero.
La solidificazione e l’animazione dell’acqua formano il secondo mistero.
L’alleanza della prima acqua con la seconda terra costituisce il terzo mistero.

                      Louis Cattiaux, M+R, III-82

 

Lettera sul fuoco dei Filosofi

    
È con immenso piacere che offriamo ai nostri lettori questa autentica perla della letteratura alchemica del XVImo secolo, intitolata in latino “Epistola de Igne Philosophorum” di Johannes Pontanus.
     Il testo originale della “Lettera sul fuoco dei filosofi” si trova presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, registrato come manoscritto n° 19969. Ne esiste una trascrizione nel “Theatrum Chimicum”, pag. 816 del tomo III nell’edizione del 1602.
     In tutta la letteratura alchemica Johannes Pontanus è tra gli autori che più caritatevolmente hanno trattato del fuoco segreto dei Saggi, per cui raccomandiamo l’attenta e ripetuta lettura della suo conciso insegnamento, degno di un Maestro vero dell’Arte.

Se potessimo leggere il Libro apertamente, saremmo colti da sgomento e rimarremmo inchiodati dallo stupore, poi correremmo a nasconderlo nella tomba per timore che gli empi abusino del divino mistero e profanino la luce di Dio per sempre. Ma il Signore ha giustamente previsto ciò, perché è saggio tra i saggi.
                      Louis Cattiaux, M+R, XV-18
 

I Dieci Canoni

 
    Questo breve testo è tratto dall’opera “ARCANUM HERMETICAE PHILOSOPHIAE OPUS: IN QUO OCCULTA NATURAE ET Artis circa Lapidis Philosophorum materiam & operandi modum canonice & ordinate hunt manifesta. Opus ejusdem Authoris ANONYMI” pubblicati da Jean Antoine et Samuel des Tournes a Ginevra nell’anno 1653, pagine 91 a 94.
       E' sempre piacevole notare l'unità dell'insegnamento dell'Arte: i secoli passano, ma la Scienza Sacra offre il volto dell'eternità.

Se desideriamo l’istruzione, cominciamo con lo studiare mille cose e continuiamo studiando una sola cosa.
                      Louis Cattiaux, M+R, XXIII-54
 

Saggio sull'Arte d'Alchymia  di Emmanuel d'Hooghvorst

      Il breve saggio di seguito riportato è scritto giovanile di Emmanuel d'Hooghvorst. In esso è comunque già presente e palesemente  evidenziato l'approccio tradizionale, equidistante sia dai chimici (quelli che sono convinti che l'alchymia sia prefigurazione della chimica dei volgari), sia dagli spagirici (manipolatori di stibina, metalli  o peggio altri materiali dei tre regni), sia dagli psiconauti di ultima generazione (sommi eruditi in grado di interpretare qualsiasi cosa in chiave simbolico-spirituale, appropriandosi di termini e concetti di cui ignorano il concreto fondamento), sia dagli apprendisti stregoni, discepoli degli occultisti del secolo scorso.

"Il ceppo è rifiorito, il fiore ha donato il suo profumo ed il frutto è maturato pesantemente senza che alcuno se ne accorgesse.
“Chi mangerà il dono di Dio? E chi sarà penetrato dal suo splendore?”
                   
Louis Cattiaux, M+R - XXIII-40
 

El Libro de Adan  di Carlos del Tilo

     Carlos del Tilo è uno dei pochi autori che ha mantenuto vivo il fuoco sacro della Tradizione nel corso del secolo oscuro. Diversi suoi scritti sono reperibili, in lingua ispanica, nel sito degli amici de "La puerta" che mai abbastanza ringrazieremo (cfr. area link del sito). La sua parola, carica di luce, ha felicemente orientato una nutrita schiera di giovani ricercatori, che oggi ridicono l'Eterna Scienza:
"...Sappiamo che il mondo è fatto di un miscuglio di luce (principio attivo, fecondante, maschile, forma) ed una certa materia chiamata “tenebre” (principio passivo, retentivo, femminile). Tale emulsione, tuttavia, non produce alcunché di duraturo, per cui assistiamo al succedersi di nascite e morti, creazioni e corruzioni, senza apparentemente poterci far nulla; siamo costernati testimoni del vano tentativo del creato di conseguire l’immortalità.     
     È possibile risolvere realmente l’enigma della Sfinge, cui già Edipo fornì allegoricamente soluzione?
     L’uomo intuisce che nella luce sta la chiave però, pur se la assorbe in una certa maniera, se la ritrova [naturalmente] a tal punto “diluita“ che a mala pena la si può utilizzare per mantenersi in vita, incapaci di impiegarla per rompere il cerchio fatale di ascesi e discesi. Ogni ascensione è, in un certo modo, un fiasco; ogni discesa, un nuovo tentativo.
     Nella luce libera sono le sue aspirazioni, in certa luce intrappolata nella materia sono i suoi desideri e tra questi due poli si va tessendo la sua esistenza.
     È così difficile unirli? È possibile acquisire luce ad un grado di condensazione tale da introdurci nuovamente nel Paradiso perduto?
     Questo pare essere il fine [tradizionale] della tanto screditata alchimia, che un tempo fu la madre delle scienze e che oggi, in un mondo pieno di scientismo ateo, di estasiati contemplatori di farfalle variopinte, o di cacciatori di fuochi fatui, non ha più luogo...
"

                                                                                             Leo Montblanc
                                                                   Introduzione ad ”Aula lucis o el Hogar de la Luz”,
                                                                   in “La interpretation de los misterios”,
                                                                  Colletion La Puerta – retorno a las fuentes tradicionales,
                                                                  Barcellona, Aprile 2005
 

La pietra acquosa di saggezza  a cura di Claude FROIDEBISE

     Claude Froidebise è autore di una splendida traduzione del breve saggio di  Johann Ambrosius Siebmacher. Lo stralcio che qui se ne riporta ha il merito di indicare in chiare lettere, a chi ha ricevuto il dono dell'udito, la disposizione del ricercatore dell'Arte.


Aforismi del Nuovo Mondo  di Emmanuel d'Hooghvorst

     Emmanuel d’Hooghvorst ha condensato in questo suo ultimo scritto l'esperienza di una vita di fruttuosa ricerca nell'Arte. La lettura attenta degli Aforismi, accompagnata dalla meditazione sul ricchissimo senso, dallo studio e dalla frequentazione dei testi dei maestri del sapere, è certo in grado di produrre nel lettore orientato insospettabili sorprese, autentiche rivelazioni, sui misteri dell'uomo e della natura.


Balzac e l'Alchymia

     Louis Cattiaux, come prima di lui il suo maestro Nicolas Valois, insiste costantemente sulla necessità di focalizzare con estrema precisione il fine dell'Arte Regale, prima di intraprendere la Sacra Via, poiché a finalità diverse corrispondono strumenti e percorsi totalmente diversi.
Ma come fare a districarsi tra miti, finzioni e trappole poste in essere al fine di allontanare semplici curiosi e perditempo? Occorre seguire pazientemente un sottilissimo filo, autentico filo d'Arianna, tesoci caritatevolmente da chi ci offre la rara opportunità di partecipare alle sue letture e intime riflessioni, da discepolo dell'Arte.
E' quanto qui proposto da Emmanuel d'Hooghvorst che, con la consueta autorevole naturalezza, ci aiuta a dipanare la luce dalle tenebre.


La Dama Dulcinea del Toboso

     Alchymia??? ... Nel don Chisciotte di Cervantes??? ...
Lo stesso don Miguel afferma che la sua opera "necessita di un commento per intenderla" (Libro II, p. 64 dell'edizione del "Quijote" realizzata da L.A. Murillo, ed. Castalia, Madrid 1991, da cui sono tratte tutte le citazioni dell'articolo qui riportato).
     L'approccio dell'autore può così riassumersi: le grande opere letterarie, come quelle di Omero, Virgilio, Dante, tra altri, sono testi vivi e non letteratura volgare, poiché il loro senso primo e radicale è trasmettere il messaggio segreto della vita: il mistero della caduta, quello del Dio incarnato in questo mondo d'esilio e quello della sua rigenerazione.
Pere Sachez Ferré, scrittore e storico rigoroso, dimostra qui la vera natura dell'opera di Cervantes, cui, riconoscenti, lasciamo l'ultime parole:
    "...Tu n'avrai certo gran compiacenza nel leggere così ingenua e così pura la storia del famoso don Chisciotte della Mancia, il quale, per la fama che corre fra tutti gli abitanti del distretto del Campo di Montiello, fu l'innamorato più casto, ed il più valente cavaliere, che da tanti anni in qua comparisse in que' dintorni; né io voglio esagerarti il servigio che ti fo nel darti a conoscere sì celebre e onorato campione. Bramo però d'incontrare il tuo gradimento per la conoscenza che ti farò fare anche del famoso Sancio Pancia suo scudiere, nel quale, a mio avviso, troverai congiunte tutte le disgrazie scudierili che s'incontrano sparse nella caterva degli inutili libri di cavalleria. Dio ti conservi in salute, e non mi porre in dimenticanza. Sta sano."
                                         (Don Miguel Cervantes, Don Chisciotte, I- Prologo )


Aula Lucis

    Una tradizione certa afferma che l'inglese Thomas Vaughan (1622-1666, alias Eugenio Filalete) fu l'ultimo detentore assoluto del Donum Dei nel XVII secolo. Dopo lui il segreto andò perduto e la catena della Tradizione fu concretamente ristabilita in Europa solo dopo il primo quarto del '900.
      E' dunque di inestimabile valore per un viandante sulla Sacra Via poter accedere ad una esemplare traduzione degli scritti di un autore che è comunemente riconosciuto come l'ultimo Adepto dell'Europa cristiana. Michele Gruttadauria ha realizzato quest'impresa per il nostro pubblico di lingua italiana, ed a lui va tutta la nostra gratitudine e riconoscenza.
     Nell'antichità l'opera di traduzione delle Scritture sante e sagge era considerata sacra, consentita solo a quanti avessero ricevuto dal cielo un particolare dono. Se il testo nella sua lingua originaria è come pietra grezza, da tutti scartato poiché incompreso ed incomprensibile, lo scriba allora è, come il nostro vaso, in grado di "Solve"-re il messaggio contenendone per un istante in cuore il "puro senso" inesprimibile, per "Coagula"-rlo nel corpo che gli è proprio.
      Egli assiste alla morte della Parola nella lingua originaria, ne afferra l'anima esalante e l'aiuta a rinascere. Così i più abili tra i maestri della Parola riescono nell'incredibile Arteficio di mantenere intatto, illibato ed integro il segreto, pur trasfigurandosi il corpo. La "traduzione" che ne deriva è a questo punto dotata (come l'originale) di infinite profondità che colmano di intimo stupore lo stesso traduttore.
      Nessuno é in grado di sapere chi sarà destinatario di tanta delizia, ma chi si terrà lì, nei pressi della tavola adorna per il banchetto, prima o poi qualcosa riceverà.


Terra viva

Una delle produzioni letterarie che vivamente consigliamo ai nostri lettori è “Images cabalistiques et alchimiques”, edizioni Beya, collana diretta dal Prof. Raimon Arola, inedito in lingua italiana (ISBN 2-9600364-0-9, reperibile anche via http://users.belgacom,net/beya). È da questo magnifico volume che è tratto l’eccellente “Terra viva” di seguito riportato.
Chi è naturalmente disposto alla ricezione del Mistero troverà qui sollievo e indicazioni certe.


Un illustre sconosciuto: Lorenzo Ventura

"Alcuni saggi sconosciuti possiedono la terra santa e misteriosa di Dio", soleva dire Louis Cattiaux (Libro IV-82), e questo poiché "Dimorando sconosciuti nel mondo si sfugge alla malvagità dei mediocri, degli invidiosi e dei furbi." (Libro V-29'). "Ciò che il mondo disprezza, ciò che è rigettato da tutti, ciò che appare vile e senza valore: ecco ciò  che il saggio esamina con cura." (Libro I-65)
Stéphane Feye, solitario tra i ruderi dell'Antico Sapere, ascolta e compita per noi parole di un saggio possessore:
"Preferiamo rimanere sconosciuti dagli uomini sulla terra ed essere riconosciuti dal Signore nel cielo;  perché la gloria del mondo è un fumo che si disperde nelle tenebre, mentre la gloria di Dio è un fumo  che si condensa nella luce.   Chi sa questo adesso?"
                                          Louis Cattiaux, Il messaggio ritrovato,  XXXVII-7'
 

Spiegazione della Tintura del Filosofo naturale

Nel tempo in cui la scienza profana soffoca ogni speranza di eternità, seminando Morte, Orgoglio, Ignoranza, dovremmo essere infinitamente grati a  Clément Rosereau: da decenni, infatti, continua con i suoi studi e le sue pubblicazioni a tenderci il filo d'Arianna, nella speranza che qualcuno lo afferri nel tentativo di uscire vivo dal mortale labirinto in cui malsana curiosità ci precipitò (cfr. Louis Cattiaux, Il Messaggio Ritrovato, XII-33).
Qui ci offre deliziosi frammenti di Alchymia vera, scritti da Alexander Von Suchten, degno discepolo di Paracelso e della Sacra Scuola.
 

Il “Grand Œuvre” in una sola frase

L'autrice del breve articolo di seguito riportato, una delle più brillanti e genuine espressioni del pensiero alchymico tradizionale, ci introduce allo studio di uno degli enigmatici emblemi che devono incontrarsi sulla stretta e solitaria via intrapresa dai figli di Ermes.
L'articolo originale è tratto, per gentile concessione, dalla eccellentissima  "Coleccion La Puerta, retorno a las fuentes tradizionales",  n. 60, Imagenes cabalisticas y alquimicas (vedasi http://www.ttecla.es/lapuerta).
 

Lux obnubilata

E' bene riferirsi sempre alle fonti tradizionali, a quegli autori che, lungi da ogni tentazione di pseudo rinnovamento, instancabilmente ripetono l'Unica Eterna Parola.
Agustí Ballester, tratto da "La Puerta" n° 59, "El origen del mundo a la luz de la tradicion".

 

Colloquio Canseliet

Il 5 dicembre 1999 si tenne un colloquio a Parigi in casa Canseliet cui furono invitati a partecipare molti studiosi dell'Arte provenienti da ogni parte d'Europa. Tra i relatori, Stéphane Feye fu invitato a presentare l'opera di Emmanuel d'Hooghvorst, da poco scomparso allora.
Siamo particolarmente grati a Stéphane per aver condiviso con noi frammenti di vita vissuta a fianco di uno dei pochi autentici Testimoni dell'Arte nel XXI secolo


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