DIVO SOLE
La Teurgia Solare dell’Alchimia
di Alessandro Boella e Antonella Galli

 

Edizioni Mediterranee, Roma , Maggio 2011
248 pagine, 20 disegni, formato 14,5 x 22,5 - prezzo 24,90€ .
ISBN:
9788827221464
Recensione al testo apparsa sulla rivista  Atrium, numero 3, anno XIII, ottobre 2011

 

     L’Alchimia è  stata analizzata e sviscerata in numerosi saggi moderni (quanto meno nell’ultimo secolo) ma è parimenti stata, sicuramente, altrettanto fraintesa , perfino nei suoi elementi basilari.

     Durante questi ultimi 100-150 anni, il dibattito sembra essersi cristallizzato su due fronti apparentemente inconciliabili : gli “spiritualisti” e gli “iperchimici”.
     Da un lato coloro che, non avendo letto seriamente il corpus sterminato di testi a riguardo, fanno dell’alchimia una mera allegoria di operazioni di carattere puramente ed esclusivamente interiore: il dubbio che un simbolismo così vario e complesso possa essere spropositato e sprecato per velare unicamente  operazioni di carattere esclusivamente “immaginale”, per dirla alla Corbin, non li sfiora neppure.
     Dall’altro lato gli “spagirici” o “iperchimici”, i quali - con una fretta ed un entusiasmo inversamente proporzionali ad un concreto approfondimento testuale e con una visione metafisica  spesso decisamente materialistica e piatta - si gettano , dopo una corsa all’approvvigionamento dell’attrezzatura chimica adatta, a creare una sequela infinita di tinturine medicali (partendo da vegetali e/o minerali) più o meno efficaci. In mezzo a questa voragine molto estesa, hanno prosperato e tuttora prosperano occultisti più o meno fantasiosi che vagheggiano di  “pietre (pseudo)iniziatiche” fai-da-te o massoni innamorati di una sorta di “metallurgia placebo”, noti torturatori di stibina ed altri minerali (salvo dopo illudersi che una certa “Dama” li aiuti in queste improvvide ed inutili operazioni ).

 

     E’ mia ferma convinzione (e  potrebbe tranquillamente concordare chi lo leggerà senza faziosità di sorta) che questo libro, che mi accingo a recensire, si situi ben al di là di questo scialbo panorama.

     In questo testo non vengono esposte teorie bislacche senza fondamento, non risultano assenti i rigorosi riferimenti testuali (come spesso avviene in tante altre opere attuali che pretendono di trattare questo argomento, ultimamente tornato di moda) : qui viene esposta una Tradizione. Tale magistrale esposizione non si basa su ipotesi, ma su di uno sterminato e documentatissimo materiale che attraversa numerosi secoli, dalla più alta teologia della Paganità Classica fino alla  Aurea Rosacroce  del diciassettesimo secolo (ed oltre). L’evidenza degli enunciati delle fonti citate sorpassa di gran lunga ogni possibile dubbio interpretativo.

     La Tradizione esposta è l’Alchimia, o meglio, l’Alchimia nella sua accezione di Via Universale, ben distante dalle sue numerose applicazioni particolari .  Come i due valenti studiosi ci indicano, tale “procedimento” venne chiamato dall’Aurea Rosacroce “universalissimo” per distinguerlo, nella sua unicità, dagli altri procedimenti universali e particolari.

     Dalla lettura del testo emerge con chiarezza che l’essenza più alta dell’Alchimia consista nel sapere attrarre dai raggi solari, tramite un magnete (una “calamita” opportunamente preparata) una straordinaria “energia cosmica” - un “fluido” che assume le più svariate forme conosciuto nella tradizione ermetica come Spirito Universale - e nel condensarlo rendendolo visibile ed afferrabile ; una volta ottenuto questo Mercurio Filosofico, questi viene sottoposto ad una cottura graduale che conduce alla Pietra Filosofale, grazie alla quale è possibile una reale Palingenesi fisica e spirituale assieme.

     Si tratta quindi di un’operazione che ha anche un aspetto materico, ma che non si esaurisce in esso.

     I raggi solari, quindi, assumono una qualità “filosofica” ed ermetica che da tempo sembrava dimenticata e che pochissimi, nell’era moderna, hanno contribuito a risvegliare.

     Sempre i Raggi Solari sono quindi il veicolo privilegiato per l‘ ”estrazione” dello Spirito Universale nella forma più alta di Alchimia.

     Nel testo, a corroborare l’esposizione di questa Tradizione Primordiale (che ha attraversato i secoli tanto in Occidente quanto in Oriente), intervengono una serie davvero incredibile ed accurata di citazioni appartenenti al Corpus Hermeticum, alla Teologia Solare di Giuliano Imperatore, a molti miti pagani, agli Oracoli Caldaici, agli scritti neo-platonici, a Marsilio Ficino , ai numerosi ermetisti rinascimentali (testimoni nei loro scritti di questa Rivelazione Solare ), a John Dee, ad  Eckartshausen, Fabre Du Bosquet, Von Welling , Thomas Vaughan, Vauquelin des Yveteaux, Khunrath, Cosmopolita , Montfaucon De Villars, Cesare Della Riviera, all’Aurea Rosacroce , ai moderni Fulcanelli, Dujols, Von Bernus, Schwaller De Lubicz ecc.ecc.

     Inoltre: un personaggio quasi misconosciuto, come l’ermetista rinascimentale Ludovico Lazzarelli, in questo testo, si riappropria della sua giusta importanza. Vengono esposte le teorie Tradizionali sulle varie Pietre Filosofali, corroborate anche da scritti noti e meno noti di Renè Alleau e di altri alchimisti del passato. Viene citato un manoscritto sconosciuto del Cosmopolita che farà saltare sulla sedia i “fulcanelliani” più acuti.

     E’ difficile, sinceramente, riassumere la bellezza di questo libro : in esso si ha la sensazione di qualcosa di arcaico che torna alla luce. E tale sensazione viene potenziata dall’apparato bibliografico davvero raro e accuratissimo, come nelle migliori esposizioni di carattere universitario.

     Nel finale,una piccola nota personale : sono anni che leggo e studio tutto ciò che riguarda questa affascinante materia che è l’Alchimia. Ho letto di tutto e incontrato numerosi personaggi appartenenti ai due schieramenti sopra citati.  Nonostante sia piuttosto disincantato, posso tranquillamente affermare che è  la prima volta che leggo qualcosa di così trascinante, utile e foriero di così tanti possibili sviluppi. Nel testo non vi è uno sfoggio di mera erudizione, ma vi sono le  serie basi necessarie per capire l’importanza dell’aspetto solare dell’Alchimia.

     In poche e ultime parole : mi sono sentito serenamente “a casa”, e questa sensazione è sempre un segnale di capitale importanza, per qualsiasi inquieto ricercatore moderno.

A cura di V.T.

 

Chi semina e chi raccoglie la luce del sole possiede la più alta virtù ed il più gran tesoro del mondo totale.
(Louis Cattiaux, Il messaggio ritrovato,
 v. III-40' )

 
 
 
 
 
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